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I Produttori

 

“Il vino è la più attraente e la più affascinante delle bevande”.

Renato Ratti (1934-1988)

 

le AZIENDE SELEZIONATE

Non uno… ma 217 consigli

Nuove ammissioni e verifiche delle aziende già inserite nel nostro gruppo: un panorama ampio e qualificato, fatto di cantine a conduzione familiare e grandi aziende accomunate da una filosofia di produzione attenta e accurata che ha ottenuto l’idoneità dalla nostra Commissione Tecnica di Degustazione “A. Cordero”.

I Nostri Produttori

BOROLI VINI

Biography

Foto di BOROLI VINI

“Una famiglia piemontese, imprenditori dal 1831. Prima nel tessile, poi nell’editoria, ora anche nella vitinicoltura.
Negli anni novanta Silvano ed Elena Boroli sentono la necessità di intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa che riavvicini alla natura, fuori dai ritmi forsennati della vita di oggi.
Per un piemontese la scelta era quasi obbligata: il vino in Langa. Una passione che si trasforma in lavoro.
Cosa di meglio?
Un lavoro difficile, impegnativo, i cui risultati non si ottengono mai per caso. Ma proprio per questo di grande soddisfazione.
Nel 2000 entra in azienda Achille, il terzo di quattro figli.
La cultura e il vino, tante cose in comune, innanzitutto qualità. La qualità totale, sempre e comunque.”
Achille Boroli è il titolare dell’Azienda, mentre il direttore operativo è l’enologo Enzo Alluvione, coadiuvato dal figlio Daniele per le vigne. Consulente esterno è l’enologo Beppe Caviola. Il tipo di terreno è in prevalenza argilloso calcareo di medio impasto, ad una altitudine compresa tra i 300 e 400 metri, con esposizione ad est, sud e ovest.
Sono coltivati i vitigni nebbiolo, barbera, merlot, arneis, dolcetto, moscato bianco e chardonnay, con il criterio di allevamento Guiot. Vengono mediamente prodotti 50-70 quintali di uve per ettaro, con una media di 1,5 chili per ceppo e una densità di circa 4.000 ceppi per ettaro.

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The Borolis are a piedmontese family who have been in business in the region first in textiles, then editorial, and now in winegrowing since 1831.
In the 1990’s Silavano ed Elena Boroli felt the need to extend their interest and endeavours.
They wanted something that would bring them closer to nature and away from the demands of the contemporary business world.
As Piedmontese, the choice was almost an obligation: making wine in Langa. A passion transformed into work. What could be better?
Wine production isn’t the easiest work it’s consuming, subject to nature, and success can’t always be predicted. But it’s exactly for these reasons that success in this area can give great satisfaction.
In 2000 Achille, the third of the four Boroli sons entered the family wine business.
The culture of wine, includes many things besides the wine itself. In the Boroli’s case, quality is always the common denominator, in their role as wine producers as well as the product itself.
The farm director is the oenologist Enzo Alluvione, assisted by his son Daniele for the vineyards and by Achille Boroli for the marketing and selling. The farm consultant is the oenologist Beppe Caviola. The vines grown are nebbiolo, barbera, merlot, cabernet, sauvignon, dolcetto, white moscato and chardonnay, following the guiot standard of vine raising.
5,000-7,000 kilograms of grapes are produced per hectare, with an average of 1,5 kilos per vinestock and a density of around 4,000 vinestocks per hectare.

un assaggio poetico

Il Barolo

di Marisa Ferrero e Mario Sandri
che ringraziamo per aver autorizzato la pubblicazione

 

Fu Noè a scoprire il vino, così dice la tradizione
ci sono le prove che la Bibbia aveva ragione
dove approdò l’arca dopo il diluvio universale
il patriarca si prese una sbornia colossale.

Il Barolo è tra i migliori vini italiani
aiuta gli ammalati e fa bene ai sani
a crearlo furono i Marchesi Falletti nell’Ottocento
la sua fama nel mondo si divulgò in ogni momento

Anche Cavour politico e statista
dell’Unità d’Italia fu artefice ed artista
da sindaco di Grinzane favorì lo sviluppo del Nebbiolo
e apprezzò il profumo e il gusto del vino Barolo

Il Re dei Vini, il vino dei Re è da tutti definito
anche Re Carlo Alberto ne fu così colpito
che la Marchesa da Barolo fece partire botti di vino
su una lunga fila di carri che entravano in Torino

Il Barolo giunse fino alla casa reale
Carlo Alberto disse: questo vino realmente vale
su colline fertili e terreno ubertoso
si coltiva il Nebbiolo, vitigno prezioso.

Questo vino nel calice brilla come un rubino.
Si presenta maestoso ed il suo spirito Divino
a tutti i palati è davvero gradevole
ha avuto il nome da un paese incantevole.

17 marzo 2011, 150° Anniversario dell’Unità d’Italia

 

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