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Durante una delle nostre incursioni informatiche alla ricerca di spunti e stimoli legati al Barolo, abbiamo incontrato Arianna Greco, giovane pittrice originaria del Salento, che ha fatto del vino la materia prima con cui dipingere.

Il nostro primo approccio con lei è stato del tutto casuale, frutto di una semplice ricerca su Twitter (classica parola chiave “Barolo”) ed in mezzo a tanti, interessantissimi commenti su etichette e produttori è apparsa un’immagine di donna ancora incompleta, accompagnata da un semplice tweet:

Prende forma un ritratto al Barolo……e Birra Artigianale…. #arianna greco #arte Enoica #dipingere col vino

Il pensiero è andato immediatamente a Vincenzo Reda, grande artista poliedrico ed amico storico dell’Enoteca Regionale del Barolo, ai suoi calici sinuosi dipinti con il vino su carta preziosa e ricercata, alle sue opere grafiche ed alle sue etichette enocromatiche… come non citare, per esempio, il quadro e l’etichetta del Barolo 2007 dipinti per Bob Dylan e consegnati all’artista in persona, nel suo camerino, prima del concerto a Barolo nel luglio del 2012, in occasione dell’unica tappa italiana del suo “Never ending tour”?

Ciò che ci ha colpito di Arianna, quindi, non è stata tanto l’idea in sé dell’uso del vino come mezzo di comunicazione artistica, a cui Vincenzo Reda ci aveva già introdotti anni fa, ma la sua personalissima e significativa interpretazione nell’espressione di quel volto appena abbozzato: i tratti di un viso incredibilmente vivo e plastico, disegnato con il vino, esaltato dalla forza del vino… arricchito dalla padronanza di una tecnica pittorica inusuale e concreta, che dà forma al soggetto attraverso gli accostamenti ed i cambiamenti cromatici dovuti ai processi di ossidazione del vino a contatto con l’aria.

La curiosità è stata grande e abbiamo contattato Arianna, chiedendole il permesso di pubblicare qualche immagine dei suoi “quadri di Barolo”. La sua risposta è stata entusiasta, aperta e disponibile. Ci ha raccontato che la sua è una passione e non una vera e propria professione (perché in realtà ha intrapreso gli studi in odontoiatria), che ama esibirsi in “live” di pittura e che le piacciono molto il colore e le potenzialità cromatiche del Barolo…

A questo punto però una domanda è sorta spontanea: “ma oltre ad utilizzarlo nella pittura, che rapporto hai con il Barolo? Come lo consideri?” Lei ci ha risposto così:

Sì, bevo anche Barolo!
Ed è il mio vino preferito nella pittura, soprattutto se si tratta di vecchie annate, che hanno particolari comportamenti sulla tela, quasi come se avessero difficoltà “a bagnarla”. Ho usato per un quadro un Barolo 1976 e in un altro un 1979. Ovviamente ho degustato entrambi quando ho aperto le bottiglie! Il profumo è riconoscibilissimo e lo definirei attraente, così come il suo colore nel plasmare corpi femminili. È caldo e con un’ottima resa cromatica, che difficilmente riesco ad ottenere da altri vini: un elegante ocre marsalato. Quando invece è più giovane la resa è molto diversa. Il colore rosso granato che osserviamo nel bicchiere tende poi a sbiadire leggermente asciugando sulla tela, si attenua, si smorza. Ma conserva comunque quelle sfumature, col procedere del tempo e quindi ossidandosi, la cui eleganza non ha paragoni. Non a caso è il Re dei Vini.
Però potendo scegliere preferisco vecchie annate, sia in termini di “gusto” sia in termini “artistici”!
La prima tela che ho dipinto col Barolo ritrae una donna supina, con un calice tra le dita, pensante mentre lo osserva. Il titolo? “Come mi vuoi”, a ricordare il timbro vocale di Paolo Conte e soprattutto i miei pensieri pieni di dedizione nei confronti di chi mi era accanto. Spesso le mie opere hanno i titoli di alcune canzoni, perché il vino e la musica ti entrano dentro, attraverso ogni senso e questo “Amore”, questa “Passione” non ti abbandonano più, se sai rispettarli.

Grazie Arianna, complimenti e buon lavoro!

Nella galleria qui di seguito giudicate voi stessi i risultati… e se volete saperne di più ariannagrecoarte.wordpress.com

FOTOGALLERY

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